San Giovanni Rotondo, intervista a Filippo Barbano: «Siamo noi il vero cambiamento»
di Francesco TROTTA
Chi è Filippo Barbano? Si definisca utilizzando tre aggettivi?
Leale, determinato e sincero. Sono un medico, sono innamorato del mio lavoro e della mia città. Faccio politica perché amo la mia città e non sopporto di vederla regredire. Soffro all’idea che i nostri giovani sono costretti ad emigrare, a trasferirsi fuori per lavorare. Mi piacerebbe fare molto, mi piacerebbe scrivere una pagina bella per lo sviluppo culturale, civile ed economico di San Giovanni Rotondo.
2- Dottor Barbano, se le dico che il voto del prossimo23 e 24 giugno rappresenta agli occhi dei più, una scelta tra una battaglia di libertà e il mantenimento di un sistema di potere già in voga, visto che l’attuale compagine governativa è in piedi da più di un anno, lei cosa mi risponde?
Sicuramente rappresentano un modus operandi superato, un modo di interpretare la politica vecchio, con dinamiche autoreferenziali. Abbiamo esempi di amministrazioni virtuosi in diversi comuni della Capitanata dove è scattato un meccanismo di rinnovamento, per un motivo o per l’altro, che dimostrano che visione politica e strategica possono dare risultati importanti. È chiaro che i cittadini di San Giovanni Rotondo chiedono che si cambi direzione, abbiamo il dovere di dare risposte ai tanti bisogni e amministrare adeguatamente, la sfida sarà farlo con i cittadini e non nelle stanze di Palazzo di città. Il rischio, per chi fa politica, è proprio questo, dimenticarsi di chi si è: «Il potere logora chi ce l’ha», direi invertendo la massima andreottiana.
3- Si dice che il suo exploit elettorale sia gran merito di Conte, ma vorrei ricordare a tutti che lei vanta un precedente importante con Senso Civico quando alle Regionali del 2020 incamerò 2.140 preferenze. Ed in più oggi c’è il roboante risultato del primo turno alle amministrative di San Giovanni Rotondo (5.609 voti). Tutti test elettorali che certificano l’elevato gradimento dell’elettorato locale (e non) verso la sua persona. Cosa manca per l’ultimo scatto e cosa chiede ai suoi compaesani elettori in vista “dell’ultimo miglio”?
Di andare a votare, di non far scegliere ad altri il destino della città, bisogna rifuggire dalle semplificazioni. Di credere nel nostro progetto, di credere negli uomini e nelle donne, nel nostro programma elettorale, che per la prima volta è stato realizzato in modo partecipato con i cittadini. Chi dice che i politici sono tutti uguali commette un grave errore, di superficialità, noi abbiamo evidentemente una nuova visione, innovativa, seria e soprattutto indipendente e libera dagli schemi che per troppi anni hanno bloccato lo sviluppo della città. Chiedo ai cittadini e cittadine di distinguere, di capire le nostre scelte coraggiose, abbiamo anteposto le idee alle persone, noi non siamo un cartello elettorale nato solo per vincere le elezioni. Abbiamo firmato un patto con la città, che nasce collettivamente e che vedrà come primo e fondamentale modo di operare la condivisione costante, la partecipazione alle scelte, il confronto con tutte le numerose espressioni della nostra comunità.
4- I precedenti dati elettorali certificano che l’elettorato locale non conferma mai il sindaco uscente. Preferisce la discontinuità. Un dato che incoraggia i suoi propositi di diventare il 37esimo primo cittadino della città di san Pio (dal 1944). Non solo. Lei oggi rappresenta appunto “la discontinuità” al pari di Floriana Natale (in due sommate la cifra di 9.681 voti contro i 5.505 che hanno votato la continuità ovvero Crisetti) e se è vero come è vero che in politica i numeri, non solo si contano, ma “si pesano e soprattutto si leggono”, è lecito ipotizzare che gran parte dei 4.072 votanti pro Floriana Natale del primo turno possa optare al ballottaggio per lei? E’ d’accordo con una simile analisi oppure no?
Sono convinto che la città meriti e chieda un cambio di passo, non è solo una questione di calcolo, di numeri. Spesso i politici sottovalutano la memoria degli elettori, il trasformismo è una offesa ai cittadini. Questo teatrino, questa immagine, credo che sia una sconfitta per la democrazia, chi ritiene inaccettabili e offensivi questi “salti”, a prescindere da chi ha votato al primo turno, deve dare, e può dare, un segnale importante alla politica di questa città. Noi siamo la discontinuità, siamo un gruppo di cittadini e cittadine, possiamo dire, finalmente, che nella nostra città esiste una vera alternativa, civica. Con noi il cambiamento è evidente.
5- Al ballottaggio sul ring siete in due: oltre alla politica (niente apparentamenti ufficiali), sarà il vissuto, la percezione della propria figura, la credibilità di cui siete portatori a fare la differenza nella scelta dell’elettore. Ci dica perché un sangiovannese dovrebbe votare Barbano e non Crisetti?
Dico perché votare NOI, la nostra coalizione: perché abbiamo un approccio diverso alla politica. Noi siamo il frutto di un percorso politico, condiviso partito anni fa, non siamo una serie di liste vuote di contenuti. San Giovanni Rotondo merita di più, noi siamo una città STRAORDINARIA, e non normale, meta turistica che per cinque anni non ha avuto un assessore al turismo. Le pare che sia normale? Allora il potenziale del mio competitor è limitato ed è racchiuso nel perimetro delle dinamiche politiche, quelle con la p minuscola.
6- Dottor Barbano può spiegarci perché ha deciso di rifiutare qualsiasi tipo di confronto con il suo occasionale competitor?
Avevamo stabilito una serie di incontri pubblici, concordando anche con la candidata Floriana Natale, poi però Crisetti ha preferito, alla prima occasione utile, la facile via dell’offesa personale e professionale, facendo un monologo scorretto e mostrando tutto il suo nervosismo per la campagna elettorale, mi riferisco all’intervista a Politic Tv. Per cui, insieme alle liste della coalizione abbiamo deciso che non avremmo partecipato a nessun confronto politico alla sua presenza. Abbiamo preferito continuare a confrontarci con i cittadini, proporre percorsi e idee nuove per far crescere la nostra città, non accettando inutili provocazioni.
7 – Dottor Barbano se la sente oggi di prendere un impegno di fronte agli elettori sangiovannesi, qualora diventasse sindaco, di ridare democraticamente la parola agli elettori nel caso in cui la sua maggioranza dovesse venir meno nel corso della consiliatura, e quindi di rifiutare eventuali soccorsi numerici provenienti da membri dell’opposizione (ci sono degli specialisti in materia), stroncando così sul nascere ennesimi ribaltoni, “buoni” solo ad alimentare la becera cultura del trasformismo?
Sicuramente. Come le dicevo noi ci siamo dati regole chiare, con tutta la coalizione, firmando il “patto di coalizione”, che poi si è trasformato in “patto con la città”. In questo documento, che invito a leggere online nel sito barbanosindaco.it, ci siamo dati regole chiare e precise. Tutte le amministrazioni hanno problemi proprio in merito alle regole, l’unico scopo per cui fanno accordi è l’obiettivo di vincere le elezioni, senza troppi problemi ideologici o di collocazione geografica, purché ci sia un posto in prima fila. Noi abbiamo ragionato esattamente al contrario, e io stesso ho dato la disponibilità alla candidatura a sindaco perché ci sono queste regole chiare, per non rischiare la fine che hanno fatto altri sindaci. Tutto è stato firmato, anche le regole con cui verranno scelti gli assessori, i dirigenti. Il sindaco risponde ai cittadini non alle liste, insieme abbiamo il dovere di amministrare seriamente la città.
VENERDI’ 21 GIUGNO 2024 CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE Sorteggiati i due comizi di chiusura: in Piazza dei Martiri parlerà prima Crisetti (ci saranno i sindaci Pd del comprensorio) alle ore 20,30 e poi toccherà a Barbano alle ore 21,30 affiancato dall’ex premier Giuseppe Conte che sarà nella sua San Giovanni Rotondo per “tirargli la volata”.