Stazione di Posta, Paolo Soccio: «Un po’ di chiarezza e informazioni»

L’Assessore alle Attività Politiche e Servizi sociali, Paolo Soccio, ha diffuso la seguente nota

“I comunicati degli ultimi giorni, riguardanti la creazione della STAZIONE DI POSTA presso l’ex Istituto San Giuseppe della nostra città, sebbene mi abbiano fatto sorridere da una parte e lasciato sconcertato dall’altra, non mi meravigliano affatto.

Gli americani sono soliti usare l’espressione “Not in my back yard”, NIMBY, per dire “sì, sono favorevole a questa cosa, ma non nel mio giardino”; “sono d’accordo, ma che si faccia il più lontano possibile da me”. Qualcuno però spieghi come sia possibile praticare l’integrazione e l’inclusione sociale se chi è più sfortunato continuerà ad essere isolato, tenuto lontano dai nostri occhi.

Fatto questo preambolo necessario, mi preme da Assessore al settore che sta seguendo questo progetto insieme a tutto il Consorzio dell’Ambito di San Marco in Lamis fare un po’ di chiarezza su alcune falsità e sulla palese disinformazione che sta girando in città. Pare addirittura che stia nascendo un “Comitato NIMBY”!

Spieghiamo intanto cos’è la STAZIONE DI POSTA.

I “Centri Servizi – Stazioni di Posta” sono strutturati come centri multifunzionali, luoghi di primissima accoglienza e inclusione sociale diffusi sul territorio, aperti alla cittadinanza e prioritariamente orientati a offrire supporto a persone senza dimora in condizioni di estrema vulnerabilità e marginalità sociale, sempre in collegamento alla rete dei servizi comunali e territoriali, delle associazioni e del volontariato cittadino.
La cosiddetta “stazione di posta” dovrà innanzitutto sostenere l’accesso alla residenza anagrafica e la reperibilità degli homeless, garantendogli il diritto all’iscrizione anagrafica e la fruizione di servizi essenziali connessi a diritti fondamentali costituzionalmente garantiti, assicurandone la reperibilità per comunicazioni istituzionali, aiutandoli ad accedere a sistemazioni temporanee e offrendo servizi di supporto e accompagnamento all’iscrizione anagrafica ma anche, eventualmente, alle cure sanitarie.

La progettualità in atto, finanziata con i fondi del PNRR Missione 5 “Inclusione e Coesione” Comp. 2 Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore – Sottocomponente 1 Servizi sociali, Disabilità e Marginalità sociale – Linea di sub-investimento 1.3.2 STAZIONE DI POSTA (con euro 1.090.000,00), dovrà perseguire i seguenti obiettivi: garantire i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS) per il contrasto alla povertà; garantire i LEPS di accesso alla residenza anagrafica e fermo posta; promuovere l’attivo coinvolgimento delle organizzazioni di volontariato a rafforzamento dei servizi offerti, creando una rete tra ente pubblico e associazioni del territorio che si occupano di povertà per monitorare l’erogazione di servizi e i bisogni; rafforzare il collegamento con i servizi per l’impiego.

Nella “stazione di posta”, lavoreranno operatori per l’ascolto con qualifica professionale (assistente sociale, counselor, psicologo, operatore legale), una vera e propria equipe sociale opportunamente formata, integrata nella rete delle associazioni del territorio, che collaborerà con i servizi socio-sanitari della ASL, e due operatori per l’accoglienza, opportunamente formati e integrati nella rete delle associazioni del territorio.
Gli utenti da soddisfare saranno 88 in 3 anni, ovvero minimo 88 prestazioni diverse da erogare tra i vari servizi proposti con un massimo, in caso di accoglienza notturna, di 8 utenti in contemporanea (per massimo 10-15 gg).

Saranno previsti servizi essenziali a bassa soglia: servizi di ristorazione, distribuzione di beni essenziali, servizi per l’igiene personale, limitata accoglienza notturna, screening e prima assistenza sanitaria, mediazione culturale, counseling, orientamento al lavoro, consulenza amministrativa e legale, banca del tempo, servizi di mediazione linguistico-culturale, corsi di lingua italiana per stranieri.

Verrà attivato uno Sportello di Primo intervento sociale che ad oggi purtroppo nei quattro comuni dell’ambito manca. Diverse volte abbiamo avuto dei casi di emergenza e abbiamo dovuto collocare gli utenti in un albergo, non avendo una struttura ad hoc.

Questo “Sportello Sociale”, oltre ad includere i servizi suddetti, promuoverà anche l’organizzazione di eventi artistico-culturali, attività ricreative e di sostegno sociale per l’integrazione e il coinvolgimento, azioni mirate all’attivazione e al potenziamento della partecipazione degli ospiti e altri servizi come distribuzione di beni di prima necessità e di riuso (vestiario), ricezione della posta, consulenza legale e orientamento al lavoro. Senza dimenticare la possibilità di ospitare donne e figli vittime delle violenze domestiche o persone con sfratto esecutivo.

Quindi NON un centro per “giovani disadattati”, come detto in un comunicato.

La Stazione di Posta rappresenta dunque uno spazio di accoglienza capace di rispondere a situazioni di prima emergenza, bisogni di assistenza, di protezione, di socializzazione o di ristoro, ma anche un punto di riferimento per servizi quali l’informazione e l’orientamento a beneficio delle persone senza dimora verso percorsi di reinserimento. Un impegno che vogliamo portare avanti sempre in coordinamento con la fondamentale rete di servizi territoriali, con le associazioni e altri enti che si vogliano impegnare per la nostra città, un’alleanza per il bene comune che come Amministrazione sosteniamo e puntiamo a rafforzare ogni giorno.

LA STRUTTURA

Per quanto poi concerne lo stabile “Ex Istituto S. Giuseppe” di Corso Matteotti di proprietà del Comune di San Marco in Lamis, che fino a qualche anno fa ospitava le suore ed i bambini, verrà ristrutturato internamente con stanze moderne ed accoglienti, con impianti di domotica avanzata, con spazi adibiti a reception, consulenza, cucina, refezione, spazio docce, internet point, biblioteca, spazi per il tempo libero. Una cosa è certa: l’immobile è e resterà di proprietà del comune di San Marco in Lamis. I servizi che verranno offerti saranno erogati tramite un operatore economico del Terzo Settore che gestirà il tutto per conto del Consorzio, ovvero dei quattro comuni dell’Ambito territoriale di San Marco in Lamis.

Bisogna ricordare al consigliere d’opposizione che è ormai necessario entrare nell’ottica dei Servizi sociali integrati e che la nostra città fa parte da quasi vent’anni di un Ambito territoriale i cui servizi devono essere erogati in favore di tutti i 60.000 abitanti dei quattro comuni, con sedi dislocate in uno di essi. È bene ricordare che questa Amministrazione comunale ha partecipato fattivamente alla realizzazione del Consorzio, mentre il nostro ex Sindaco polemico lo aveva solo abbozzato facendo poi fallire il progetto ed interrompendo di fatto, tutti i servizi di quel “gioiello” che era l’Ambito di San Marco in Lamis, allora vanto della Regione Puglia vendoliana.

Quindi non si scomodi la Prefettura, l’immobile è e resterà proprietà del Comune di San Marco in Lamis che due anni fa si candidò per il progetto quale Comune Capofila dell’Ambito.

Da ultimo, se davvero esiste un Comitato contrario alla Stazione di posta, vorremmo avere un confronto diretto e discutere faccia a faccia sui temi della povertà, dell’emarginazione, dell’accoglienza e del dovere sociale, oltre che morale, della solidarietà e dell’aiuto al prossimo in difficoltà. Siamo aperti a proposte e soluzioni in linea con una società moderna, inclusiva e solidale, così cara anche ai nostri concittadini cattolici”.

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