La terza tappa delle “Giornate della Bellezza” a Foggia

Dopo Bari e Ruvo di Puglia, il tour della Bellezza si è fermato per la terza tappa a Foggia. Il singolare “Giro della Puglia” proposto dall’assessorato regionale all’Urbanistica per presentare la “Legge sulla Bellezza” prosegue dunque con regolarità.

Al centro sempre la discussione del testo. Anche in questo caso, la sede della convention è un luogo tra storia e arte: Palazzo Dogana, divenuto sede della Provincia e della Galleria Provinciale d’Arte Moderna e Contemporanea.

Anche nel capoluogo dauno è stato replicato lo spirito della condivisione, delle parole mai vane ma spese nel segno e nello spirito del confronto, della partecipazione, delle proposte, delle idee, delle suggestioni. E delle visioni. Portate dal basso, in un processo partecipativo con la gente. Quella gente che si vuole trasformare in un “Esercito della Bellezza”, come illustrato da Nicola Genco, l’artista putignanese autore della grafica adottata per il Tour.

Anche nell’appuntamento foggiano del Tour, sul disegno di legge promosso dall’assessore regionale Alfonsino Pisicchio è stato ribadito uno dei concetti fondamentali: la proposta della nuova disciplina urbanistica non prevede consumo di suolo. È una normativa che non parla di superfici e di volumetrie, ma che, in un procedimento del tipo bottom-up, rimette al centro i bisogni dell’uomo e del suo vivere. La proposta di legge prevede 6 titoli, 23 articoli. Il preambolo riporta le parole del giornalista Peppino Impastato. Il Manifesto, elaborato dalla prof.ssa Laura Marchetti con la collaborazione dell’ing. Vito Labarile (quale sintesi dei contributi dei partecipanti al tavolo scientifico), contengono valori precisi e di riferimento, spiegando i principi informativi e cardine della riforma. Sono state elaborate nei mesi scorsi da un apposito comitato tecnico-scientifico che ha lavorato incessantemente. E a titolo gratuito.

È stata scelta l’opzione di non andare direttamente in consiglio regionale: una strada certamente più impervia ma più entusiasmante perché in questo tour saranno le comunità, le associazioni, il vasto mondo degli stakeholders, i portatori di interesse sano, a indicare la strada per tagliare un traguardo ambizioso, la bellezza.

L’apertura del convegno, coordinato dai giornalisti Annamaria Natalicchio e Vito Prigigallo, è toccata al presidente della Provincia di Foggia, dott. Nicola Gatta, che ha sottolineato come la bellezza è intimamente connessa al turismo che necessita di inni alla bellezza, di elogi alla bellezza. Un piccolo esempio – ha detto il sindaco di Candela – viene da un piccolo provvedimento: aver eliminato le auto dall’atrio di Palazzo Dogana. La bellezza è ordine, è strade pulite. È limitare – ha aggiunto – i fotovoltaici e le pale eoliche.

Quindi è intervenuta l’avv. Antonella Colasanto, consigliere di Parità presso la Provincia. “Bello è anche il ruolo e la partecipazione delle donne, che possono e debbono essere sentinelle dell’ambiente, anche in un contesto familiare. Anche l’avvocato di San Marco La Catola ha accennato alla bellezza del ‘piccolo’”.

L’assessore Pisicchio, dopo aver ringraziato “i componenti il Comitato scientifico”, ha ancora una volta accennato al territorio. Anzi, nel caso di Foggia, ai territori. Una terra fatta di monti, laghi, mare, vaste pianure. Sono le terre degli uomini. La proposta di legge è stata scritta a più mani e a più menti per una democrazia dello spazio e uno spazio come sede precipua della democrazia. Al centro della normativa c’è sempre l’individuo-persona: solo in tal modo si riesce a capire sin dove un testo di legge può spingersi.

Laura Marchetti, docente presso l’Università di Foggia, saggista, ex sottosegretario all’Ambiente, chiamata dal Governatore Michele Emiliano a far parte del Collegio degli Esperti, ha parlato della assoluta necessità di custodire l’abitato. Si immaginino città senza piazze, e quindi senza incontri, senza lo struscio, senza i vecchi che si salutano. Anche i luoghi vuoti possono essere riempiti, per esempio da circhi, teatrini. Insomma, il concetto di bellezza è assai fluido, può voler dire tutto e niente. Resta che il paesaggio è costruito dal lavoro delle genti vive. E dunque la bellezza deve diventare modello di diversità culturale.

Vito Labarile, ingegnere, imprenditore, manager culturale, anch’egli componente del “Collegio degli Esperti” voluto dal presidente della Giunta regionale, ha definito la legge che sarà non “urbanistica” ma “umanistica”; legge che si pone a monte di altre norme, che ha l’ambizione di diventare di orientamento culturale, che potrà apportare una ragionevole dose di qualità nel tessuto urbano. Labarile ha infine accennato alla location in cui si è svolto l’incontro: alla Dogana della Mena delle pecore, alla grande tradizione della transumanza, dei tratturi, dei bracci, dei riposi.

Antonella Calderazzi, ordinario presso il Politecnico di Bari (corsi di Architettura e Disegno urbano), una delle massime esperte in materia di masserie, si è soffermata sui valori identitari della Puglia. La legge vuole entrare nel merito della qualità con la valorizzazione e la tradizione dei territori, la professoressa ha relazionato in merito alla rigenerazione urbana e della narrazione dei luoghi.

Annamaria Angiuli, ordinario di Diritto amministrativo e docente di Diritto urbanistico nelle facoltà di Giurisprudenza e Scienze politiche all’Università Aldo Moro di Bari, ha ribadito che i redattori del ddl hanno proposto norme che traducono espressioni valoriali ma semplici: una normativa comprensibile, nonostante la complessità dell’humus dei valori. L’esistente va opportunamente ricostruito con una legge che non sia solo di obiettivi e di intenti. Una legge che abbia come scopo la rigenerazione, la riqualificazione, il recupero degli spazi, oltre al recupero di valori esistenti, magari eliminando i cosiddetti detrattori di bellezza. Un altro strumento sarà una carta della qualità urbana, che metta al centro anche la qualità progettuale.

Giuseppe Maestri, dirigente del Servizio Urbanistico della Regione Puglia, ha concluso il Convegno dedicato alla legge sulla bellezza del territorio e del paesaggio, illustrando i vari passaggi dell’articolato.

La degustazione ha registrato il successo dei piatti preparati da docenti e allievi dell’alberghiero foggiano Einaudi-Grieco, con eccellenti tipicità della tradizione, da orecchiette e cime di rapa a fusilloni patate e cozze, dal pancotto a tutta una serie di focacce e formaggi, che hanno reso onore alla gastronomia dauna.

La prossima tappa del “tour della bellezza” è fissata per venerdì 22 febbraio a San Giovanni Rotondo presso il “Centro di spiritualità Padre Pio”.

 

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