Letteratura, filosofia e storia in Pasquale Soccio, un convegno di studi a San Marco in Lamis
Un convegno di studi dedicato a Pasquale Soccio, tra i letterati più illustri della Capitanata, che ha attraversato l’intero secolo scorso con una ricca e importante produzione di studi di letteratura, filosofia e storia, si terrà a San Marco in Lamis, sua città natale, organizzato dalla Fondazione all’illustre studioso intitolata, nell’auditorium della Biblioteca comunale, venerdì 10 maggio (ore 18.00) in coincidenza dei 112 anni dalla sua nascita. A tracciare un excursus di alcuni tratti della vasta produzione lasciata da Soccio, i cattedratici Rino Caputo e Gianluca Fiocco entrambi docenti all’Università di Roma Tor Vergata; Pasquale Guaragnella docente all’Università di Bari. PRESIEDUTO e coordinato da Rossella Palmieri, docente dell’Università di Foggia, il convegno si propone di scandagliare alcuni temi sui quali si sono soffermati gli studi di Soccio, vale a dire “Soccio tra pensiero e poesia: l’occasione Leopardi”; “L’antico avversa violentemente il nuovo: unità e brigantaggio nelle pagine di Soccio storico”; “Pasquale Soccio e i diversi ritratti di Benedetto Croce”.
Michele Galante, sammarchese doc anch’egli, deputato, sindaco di San Marco in Lamis, presidente della “Fondazione Soccio”, vanta una assidua e affettuosa frequentazione con l’illustre concittadino del quale evidenzia l’attaccamento alla sua terra. <Benché abbia vissuto gli ultimi 75 anni lontano, ha sempre avuto un particolare rapporto con San Marco in Lamis che non era una caduta campanilistica, ma la chiave interpretativa fondamentale della sua produzione e della sua esistenza>. Con sentimento il presidente Galante ricorda <il suo ethos civile, basato su una sorta di imperativo categorico kantiano: vivere la vita come spirito di servizio e religione del dovere che si estrinsecava in una radicale avversione ad ogni forma di intolleranza ed ha sempre rigettato qualsiasi manifestazione di dogmatismo culturale, predisponendosi sempre all’ascolto degli altri, pur mantenendo la fermezza dei suoi principi>. ANCHE se la esperienza di vita, professionale e di studioso di Pasquale Soccio si è divisa tra Lucera, Roma e Foggia, il Gargano e San Marco in Lamis <è stato il luogo dell’anima, della poesia, della storia>. A fare da trait d’union tra Soccio e San Marco, il “bosco”, ovvero <un piccolo appezzamento di terra – annota Galante – con una dignitosa casa, una sorta di buen retiro, che soprattutto d’estate si riempiva di amici, acquistato con i proventi delle vendite del “Maestro studioso”, cosa che lo riempiva non poco di orgoglio>. Un ritorno alle origini che Galante interpreta come <la ricerca del senso ultimo della propria esistenza e del mistero della vita. Egli ha cercato di penetrare l’esistenza della sua comunità, il carattere distintivo, quella che Soccio chiamava sammarchesità, le sue radici, la sua identità>. (Michele APOLLONIO)