Avv. Cristofaro amareggiata: «Rinuncio al mandato»
Sulla querelle innescata dal circolo di Forza Italia di Monte Sant’Angelo e ripresa dall’UdC di San Marco in Lamis, interviene l’avv. Cristofaro, moglie del primo cittadino Michele Merla. Di seguito la nota integrale arrivata poco fa in redazione
Buongiorno. Sono l’avv. Cristofaro, la “moglie del Sindaco di un comune vicino..” che il 29 aprile scorso ha ricevuto dall’Amministrazione comunale di Monte Sant’Angelo l’incarico legale di difendere lo stesso comune dinanzi al Giudice di Pace di Manfredonia in un giudizio del valore di € 3.000 e per un compenso pattuito di circa € 800. Non nascondo la mia iniziale meraviglia dopo aver letto l’articolo apparso ieri sul Quotidiano L’Attacco, seguita subito dopo dall’amarezza di constatare di essere giudicata non per la professionalità, ma solo per essere “la moglie di..”. Amarezza comprensibile per chi, come me, non fa politica attivamente ma la subisce di riflesso ed ha l’unica colpa di aver scelto, in tempi non sospetti, un uomo diventato politico ed amministratore.
Il Comune di Monte ha pubblicato un avviso per la formazione di una short list di avvocati ed io vi ho partecipato avendone i requisiti e, tra questi, non vi era la residenza nello stesso comune. La conclusione è che dovrei abbandonare la professione legale, visto che mi aspetto che anche per i clienti privati qualcuno insinui che si sono rivolti a me per risolvere problemi con il comune amministrato da mio marito! Ad ogni buon fine, nei prossimi giorni formalizzerò la rinuncia al mandato conferitomi nella causa indicata, rinunciando anche al compenso per l’attività fino ad ora svolta (studio della controversia, costituzione in giudizio).
Una rinuncia che non è ammissione di colpa, anzi vi invito a procedere nei miei confronti qualora aveste prova di comportamenti illegittimi, ma è dettata dalla necessità di tutelare la mia onestà, professionalità (fatta di vent’anni di esercizio della professione) e rispetto della deontologia (non ho mai fatto causa contro un ente pubblico), ma anche e soprattutto per affermare l’assoluta estraneità alla vicenda del Sindaco D’Arienzo, che ha appreso chi fossi solo in sede di firma del mandato. Il tutto nella certezza che il collega di Monte Sant’Angelo che mi sostituirà saprà valutare l’attività professionale svolta senza pregiudizi o cattiverie.