“Un morto ogni tanto”, il giornalista antimafia Paolo Borrometi a Monte Sant’Angelo
Si terrà giovedì 16 maggio, nella Sala conferenze della Biblioteca comunale “Ciro Angelillis” nel centro storico di Monte Sant’Angelo, l’incontro con Paolo Borrometi, il giornalista siciliano minacciato di morte dalla mafia. La serata inizia alle ore 17.30 con l’assemblea del “Tavolo permanente sulla legalità”, il tavolo di coordinamento cittadino formato da istituzioni e agenzie educative rientrante nel più ampio progetto di condivisione e partecipazione #Monte2022; alle ore 19, la presentazione del libro “Un morto ogni tanto. La mia battaglia contro la mafia invisibile”, sarà introdotta dal Presidente del Consiglio comunale Giovanni Vergura, porteranno i saluti il Sindaco Pierpaolo d’Arienzo, Leonardo Rinaldi e Pasquale Ciuffreda e il prof. Vincenzo Muscatiello dell’Università degli Studi di Bari dialogherà con l’autore.
“Ogni tanto un murticeddu, vedi che serve! Per dare una calmata a tutti!” Nelle intercettazioni l’ordine è chiaro: Cosa Nostra chiede di uccidere il giornalista che indaga sui suoi affari. Ma questo non ferma Paolo Borrometi, che sul suo sito indipendente La Spia.it denuncia ormai da anni gli intrecci tra mafia e politica e gli affari sporchi che fioriscono all’ombra di quelli legali.
Dallo sfruttamento e dalla violenza che si nascondono dietro la filiera del pomodorino Pachino Igp alla compravendita di voti, dal traffico di armi e droga alle guerre tra i clan per il controllo del territorio. Le inchieste raccontate in questo libro compongono il quadro chiaro e allarmante di una mafia sempre sottovalutata, quella della Sicilia sud orientale.
Il tutto filtrato dallo sguardo, coraggioso e consapevole, di un giornalista in prima linea, costretto a una vita sotto scorta: alla prima aggressione, che lo ha lasciato menomato, sono seguite intimidazioni, minacce, il furto di documenti importantissimi per il suo lavoro, sino alla recente scoperta di un attentato che avrebbe dovuto far saltare in aria lui e la sua scorta. I nemici dello Stato contano sul silenzio per assicurarsi l’impunità, e sono disposti a tutto per mettere a tacere chi rompe quel silenzio.
Il primo libro di Paolo Borrometi è una denuncia senz’appello su un fenomeno ritenuto in declino e in realtà più pervasivo di sempre, da combattere anzitutto attraverso la conoscenza del nemico. Perché il potere della mafia, come diceva Paolo Borsellino, è anche un fenomeno sociale, fatto di atteggiamenti e mentalità passive contro cui l’unico antidoto è l’esempio della resistenza e della lotta» – si legge nella presentazione del libro.