San Marco in Lamis, Legambiente sollecita l’Amministrazione Comunale: «Usare le fototrappole»
«L’abbandono dei rifiuti nel nostro territorio e soprattutto lungo le arterie stradali in prossimità del centro abitato, è ormai un fenomeno sempre più in crescita con il conseguente degrado ambientale, sanitario e anche economico».
A dirlo è il responsabile del circolo locale ambientalista Michele Augello, componente del direttivo regionale e da domenica scorsa membro del consiglio nazionale di Legambiente.
«Come Legambiente Circolo La Difesa sollecitiamo l’adozione, da parte dell’Amministrazione Comunale, dello strategico e prezioso strumento di video sorveglianza delle fototrappole, volto a monitorare, prevenire e reprimere l’indiscriminato abbandono di rifiuti sul territorio, specie nelle aree maggiormente esposte alla creazione di discariche, oltre che a sanzionare tali pratiche non più tollerabili».
«Un provvedimento atteso – aggiunge Augello -che dovrebbe completare l’importante attività di controllo svolta dai Carabinieri Forestali nella lotta ai reati ambientali. Come volontari ambientali siamo fortemente convinti che la collaborazione con e dei cittadini, oltre che delle Associazioni, sia determinante per la Tutela del nostro meraviglioso territorio. Motivo per cui siamo altrettanto convinti che tutte le buone pratiche messe in campo fino ad oggi non bastano, perché a distanza di ormai 10 anni dalla introduzione della Raccolta Porta a Porta, bisogna compiere ancora un passo in avanti per incentivare comportamenti ecosostenibili.
Bisogna, insomma, avere il coraggio di passare ad una fase ancora più spinta ed ecosostenibile. Introdurre la sperimentazione della tariffazione puntuale, dovrebbe essere ora il ” rilancio ” di un servizio/settore, che fino a oggi ha visto migliorare e crescere i dati in termini percentuali, ma ancora distanti dalla percentuale dettata dalla norma. Sarebbe un modo quindi il calcolo, o meglio il ricalcolo, della tassa sui rifiuti sulla produzione effettiva di indifferenziato, garantendo così il principio “chi inquina paga”, o meglio chi “produce meno rifiuti paga di meno”. Un metodo equo che premia i virtuosi, penalizza chi non si impegna nella raccolta differenziata e che facilità l’individuazione del “furbetto” che preferisce utilizzare metodi di smaltimento “alternativi”, non di certo leciti, quale l’abbandono indiscriminato nell’ambiente.
Un passaggio che certamente si scontra con non poche difficoltà, da quelle strutturali e organizzative dei servizi di raccolta e igiene urbana, in essere, all’organizzazione di un Servizio Tributi pronto a registrare i conferimenti di ogni utenza, giorno per giorno, calcolandone anche il peso in modo diretto o indiretto, ma che si può e si deve offrire ai cittadini e alle imprese per un FUTURO A RIFIUTI ZERO.
Tutto ciò ha bisogno però di azioni di contrasto all’abbandono dei rifiuti, introducendo giornate formative ed attività informative nei confronti dei cittadini; sottoscrizione di vere convenzioni per il controllo del territorio, attraverso Guardie Ecologiche e/o simili; potenziamento di attività volte alla salvaguardia dell”ambiente, responsabilizzazione della cittadinanza in merito a queste tematiche in un rapporto di sussidiarietà con il Comune.
In sintesi potremmo ancora essere nelle condizioni di rivedere il prossimo bando di gara, o magari proporlo alle aziende che decideranno di partecipare.
“Multe agli incivili ma premi a chi continua a differenziare per incentivare la riduzione dei rifiuti e incrementano il riciclo”. Il Futuro è Tutto nell’Economia Circolare», conclude Michele Augello.